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I polacchi scendono in piazza per contestare la svolta a destra del paese

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di Christian Borys – 8 maggio 2016

Negli ultimi mesi campanelli d’allarme hanno risuonato in Polonia mentre critici del nuovo partito al governo nel paese, Legge e Giustizia, o PiS, si esprimono con forza contro quelle che considerano pericolose violazioni della democrazia e un’ondata di panico complottista nel paese. Le accuse di clientelismo, autoritarismo e una generale impennata della destra non provengono tuttavia solo da attivisti dell’estrema sinistra.

Solo la settimana scorsa tre ex presidenti polacchi hanno pubblicato una lettera aperta apparsa sui maggiori quotidiani del paese denunciando il nuovo governo per quella che ritengono una “usurpazione del potere” rispetto a leggi e istituzioni esistenti. Tra loro c’era Lech Walesa, un Premio Nobel divenuto il primo presidente liberamente eletto della Polonia moderna.

“Il nuovo governo sta perseguendo politiche irrispettose sia della legge sia della giustizia, il che è ironico visto che il partito si chiama Legge e Giustizia”, ha detto Piotr Maciej Kaczynski, ex ricercatore presso il Centro per gli Studi sulla Politica Europea, un gruppo di esperti con sede a Bruxelles.

Il leader di fatto del PiS è Jaroslaw Kaczynski, il fratello dell’ex presidente polacco Lech Kaczynski morto tragicamente nella caduta di un aereo nel 2010. Il regno di Jaroslaw è stato sin qui caratterizzato da rapidi, spettacolari cambiamenti e nella perpetuazione del pensiero complottista.

Kaczynski, leader del PiS, continua a insistere che il governo russo ha orchestrato la morte di suo fratello Lech. Tiene discorsi incendiari affermando che i migranti e profughi mussulmani sono portatori di parassiti pericolosi, che assecondano il suo devoto pubblico cattolico stanco dei mussulmani. Ha anche contribuito a dipingere il liberalismo come una minaccia monumentale. In mezzo a tutto questo Kaczynski ha trovato il tempo per suscitare una crisi costituzionale nel paese.

Il PiS ha cercato di paralizzare le corti costituzionali del paese dal prendere qualsiasi decisione che possa bloccare la sua visione. Le manovre hanno determinato un contraccolpo dall’Unione Europea e il tribunale della corte ha reagito dichiarando che tentativi di paralizzare la corte sono contrari alla costituzione della Polonia. Kaczynski ha allora dichiarato che il tribunale della corte sta incitando l’”anarchia” nel paese e ha suggerito di rinnovare interamente la costituzione.

Un dimostrante alza una bandiera polacca con un cartello che echeggia lo slogan della dimostrazione antigovernativa del 7 maggio: "Siamo e resteremo in Europa!" . Agnieszka Stawiarska

Un dimostrante alza una bandiera polacca con un cartello che echeggia lo slogan della dimostrazione antigovernativa del 7 maggio: “Siamo e resteremo in Europa!” . Agnieszka Stawiarska

 

Le sue azioni indicano che il partito vuole il pieno controllo della corte costituzionale, ha affermato Krzysztof Izdebksi, un avvocato di Varsavia e direttore politico di Fundament, una ONG che promuove i diritti dei cittadini. “Vogliono introdurre leggi che non sono coerenti con la costituzione”, ha detto. “Stanno portando il paese in una direzione autoritaria minacciata da corruzione e nepotismo, in cui i diritti umani sono trattati come favole post-moderniste”.

Un esempio di questa erosione dei diritti si è avuto all’inizio di aprile, quando un’iniziativa dei cittadini per abolire il diritto d’aborto in Polonia ha ricevuto l’appoggio pubblico sia del primo ministro della Polonia, Beata Szydlo, sia quello di Kaczynski. Attualmente la legge polacca consente gli aborti se una donna è stata o violentata o sottoposta a incesto, se potrebbe morire durante il parto o se il suo feto è gravemente compromesso. Polacchi indignati sono scesi in piazza in tutta la nazione per esprimere il loto assoluto shock.

“Siamo stati il partito che ha organizzato decine di migliaia di persone in tutta la Polonia quando c’è stata questa proposta di vietare totalmente l’aborto. Quello che stanno cercando di fare è una barbarie”, ha detto Joanna Bronowicka, già candidata al parlamento polacco per il partito di sinistra Partia Razem. “Ci sono voluti loro tre mesi per fare quello che Orbàn in Ungheria ha impiegato tre anni per fare”, riferendosi al leader ungherese spesso descritto come “uomo forte”. Orbàn è famoso per essere combattivo contro la UE facendo contemporaneamente passare riforme che sono state considerate diffusamente una minaccia per la democrazia.

La sua maggiore preoccupazione riguardo alle azioni del PiS è che lei vede la posizione dell’Olanda in Europa allontanarsi rapidamente dall’essere considerata come un leader emergente e campione dei valori europei.

“La Polonia era sulla via giusta per essere uno dei maggiori influenzatori e decisori politici in Europa”, ha detto. “L’economia stava andando bene e politicamente stavamo crescendo e ora stiamo per essere isolati. Avremmo potuto essere il paese che ri-galvanizzava l’Europa, ma il PiS ha distrutto l’immagine della Polonia in solo pochi mesi”.

Le sue preoccupazioni stanno trovando ora eco nel corso di una vasta protesta di sinistra a Varsavia sabato, intitolata “Siamo e resteremo in Europa” che è stata messa in scena da un’organizzazione chiamata Il Comitato per la Difesa della Democrazia, o KOD. La protesta risulta aver portato nelle strade di Varsavia 200.000 persone. L’emittente pubblica polacca TVP la sta definendo “la più vasta dimostrazione in Polonia dopo la fine del comunismo nel 1989”.

Un dimostrante agita una bandiera polacca nel corso di una marcia a Varsavia contro il governo - Agnieszka Stawiarska

Un dimostrante agita una bandiera polacca nel corso di una marcia a Varsavia contro il governo – Agnieszka Stawiarska

 

Resta da vedere quale impatto avranno le proteste, ma l’ondata di entusiasmo per le proteste ha riunito quasi tutti i principali partiti di sinistra in una coalizione chiamata “Libertà, Uguaglianza e Democrazia”. Secondo il leader del KOD, Mateusz Kijowski, l’obiettivo dichiarato consiste nel “difendere il primato della legge” in Polonia e il suo posto nell’Unione Europea”.

Un portavoce del KOD, Martin Mycielski, ha detto che questa è sola la più recente di una serie di grandi manifestazioni di polacchi preoccupati.

“Il primo problema che ha provocato manifestazioni di massa sono state le due nuove “leggi sui media”, che impongono il controllo diretto del governo sulle emittenti pubbliche e consentono al PiS di nominare burattini politici”, ha detto.

Reporter Senza Frontiere ha citato queste leggi come motivo della precipitosa caduta della Polonia nell’Indice Mondiale della Libertà di Stampa 2016 pubblicato di recente. Ora la Polonia si classifica al quarantasettesimo posto, una caduta di 29 punti.

I polacchi probabilmente cominceranno a sentire anche nel portafoglio gli effetti dei cambiamenti, con la moneta polacca che comincia a ruzzolare e con il crollo delle azioni delle imprese di proprietà statale in conseguenza delle preoccupazioni degli investitori circa la direzione in cui il PiS sta portando il paese.

Barbara Nowacka, co-presidente del partito di sinistra Vostro Movimento, ha detto di essere anche lei preoccupata per quello che considera un tentativo di cambiare il sistema scolastico al fine di sviluppare quello che definisce “un nuovo polacco patriottico”. Condividerebbe valori con l’estrema destra, “valori che non sono condivisi nella società polacca”, ha detto. Questa svolta potrebbe comportare una più profonda accettazione dell’interconnessione tra Chiesa Cattolica e stato, e darebbe anche semaforo verde a un’aperta xenofobia.

Un manifestante solleva un manichino che irride al leader di fatto del partico al governo nel paese, Jaroslaw Kaczynski, al primo ministro Beata Szydlo (a sinistra) e al presidente polacco Andrzej Duda (a destra) - Agnieszka Stawiarsla

Un manifestante solleva un manichino che irride al leader di fatto del partico al governo nel paese, Jaroslaw Kaczynski, al primo ministro Beata Szydlo (a sinistra) e al presidente polacco Andrzej Duda (a destra) – Agnieszka Stawiarsla

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Notizie di razzismo stanno spuntando spesso nei media polacchi e il PiS pare aver dato ai propri critici un mucchio di munizioni su cui lavorare questa settimana, abolendo in sordina un “comitato anti-razzismo”. Tuttavia c’è chi crede che i critici del PiS stiano non solo esagerando, ma siano anche molto ipocriti essi stessi.

Roch Baranowski è il giovane amministratore delegato di una società con sede a Varsavia e ammette prontamente che appena tre anni fa non si sarebbe immaginato come un sostenitore del PiS, ma ha detto che ora ammira la visione di Jaroslaw Kaczynski per la Polonia.

Fa parte di un’inattesa ondata di elettori che ha contribuito a portare al potere il PiS. Mucielski del KOD riconosce i cambiamenti e ha detto che “fino alle ultime elezioni la base di sostegno del PiS era simbolizzata dai cattolici più anziani delle classi inferiori”, ma oggi dice che “un’analisi dei risultati delle ultime elezioni ha rivelato che un vasto sostegno proviene da elettori più giovani, spesso per la prima volta alle urne”. Ha attribuito ciò in parte a una svolta nazionalistica e conservatrice causata dalla crisi dei profughi e dei migranti, ma anche a una campagna elettorale condotta abilmente dal PiS.

“Sono riusciti a spostare il biasimo per tutti i guai della gente sul precedente governo della Piattaforma Civica, esso stesso non privo di colpe, e a offrire alle generazioni più giovani una “buona prospettiva”, con nientemeno che denaro a fondo perduto nel programma Famiglia 500+, ha detto Mycielski.

Le idee di Baranowski echeggiano in larga misura l’analisi di Mycielski. Egli sente che la cosiddetta “élite liberale” dell’ex partito al governo, Piattaforma Civica, era più interessata a piacere ai suoi partner stranieri e alla UE che a costruire un paese prospero per i polacchi comuni.

“Imprese occidentali sono entrate in Polonia per sfruttare il basso costo della manodopera e hanno rimandato in profitti nei loro paesi”, ha detto. “I polacchi non hanno visto i benefici degli ultimi 25 anni di crescita del PIL. E’ per questo che è stato eletto il PiS. La promessa di costruire forti imprese polacche che promuovano l’innovazione e aiutino i polacchi comuni, non solo con posti di lavoro nei call center”.

Una giovane parlamentare di Piattaforma Civica di nome Kinga Gajewska sente che il suo partito ha fatto un lavoro eccezionale nel corso dei suoi anni al potere, ma riconosce che da alcuni non è stato apprezzato.

“Piattaforma Civica ha fatto un grande salto di civiltà”, ha detto. “Ha costruito migliaia di chilometri di strade e autostrade, la disoccupazione è scesa sotto il 10 per cento e l’economia polacca è cresciuta. La Polonia ha attraversato la crisi globale senza complicazioni gravi. La società polacca si è arricchita e il significato della Polonia nell’arena internazionale stava crescendo”.

Lei dice che purtroppo quelli che non sono stati in grado di vedere il quadro più vasto sono stati facilmente influenzati dal PiS. Anche la Gajewska indica la riuscita del suo partito nel portare il tasso di disoccupazione sotto il 10 per cento, il tasso di disoccupazione dei giovani sotto i 25 anni era “ben superiore alla media OCSE del 15 per cento”.

“Parte della società polacca non si è sentita beneficiaria di questo salto ed è stata incitata da slogan populisti e nazionalisti”, ha detto. “La nuova direzione stabilita da Legge e Giustizia è la via all’autoritarismo polacco”.

E’ troppo presto per dire quali saranno gli impatti dei cambiamenti introdotti sinora dal PiS, poiché sono così recenti, anche se hanno luogo a ritmo veloce. Le mosse del partito, comunque, sembrano portare il paese fermamente a destra.

Una cosa è chiara: fintanto che Jaroslaw Kaczynski continuerà a reggere le redini della Polonia il paese continuerà a sorprendere i suoi alleati e partner, il che, dice Piotr Kaczynski, è pericoloso poiché i paesi hanno bisogno di prevedere che cosa faranno i loro partner.

“Non siamo in grado di prevedere quali saranno i prossimi passi a livello internazionale”, ha detto. “Al meglio questo governo isolerà la Polonia, ma nel caso peggiore possono essere molto dannosi per l’Europa”.

Da ZNetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/poles-are-taking-to-the-streets-in-massive-numbers-to-protest-the-countrys-shift-to-the-right/

Originale: Huffington Post

traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2016 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0

 

 


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